Riflessioni di fine estate
Il 21 agosto sarà l’ Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui il pianeta ha terminato le risorse a disposizione per l'anno in corso. L'anno scorso successe a fine settembre.
Scrive il Global Footprint Network, cioè l'organismo internazionale che misura l'impatto degli esseri umani sul pianeta Terra:
“Oggi l’umanità usa l’equivalente di 1,3 pianeti ogni anno. Ciò significa che oggi la Terra ha bisogno di un anno e quattro mesi per rigenerare quello che usiamo in un anno. Scenari alquanto ottimisti delle Nazioni Unite suggeriscono che se il presente trend della popolazione e del consumo continuasse, entro il 2050 avremo bisogno dell’equivalente di due pianeti per il nostro sostentamento. E naturalmente ne disponiamo solo di uno. Trasformare le risorse in rifiuti più velocemente di quanto questi possano essere ritrasformati in risorse ci pone in una situazione di sovrasfuttamento ambientale, di esaurimento proprio di quelle risorse dalle quali la vita umana e la biodiversità dipendono.”
Mi piacerebbe che il nostro Sindaco, medico e responsabile della salute di tutti i cittadini, leggesse questa nota, dopo il dietrofront fatto rispetto al progetto di raccolta dei rifiuti porta a porta e dopo certe considerazioni sul TMB (Trattamento Meccanico Biologico) previsto a Gavassa.
Ma non è questo il punto.
Un'altra notizia: la Cina, secondo il Dio PIL, è diventata la seconda potenza economica mondiale. Un paese immenso di 1,3 miliardi di persone cercherà, nel più breve tempo possibile, di riscattarsi dalla attuale situazione di povertà diffusa, per raggiungere quel livello di “benessere” di cui noi occidentali godiamo da molto tempo. In questa corsa dobbiamo aggiungere anche l'India ed il Brasile, per un'altrettanta analoga quota di abitanti.
Altre notizie: in Russia un caldo record, mai registrato prima, ha devastato, con incendi ed altre ripercussioni ambientali, tutto il paese.
In Pakistan piogge torrenziali e inondazioni mai viste prima hanno messo in ginocchio il paese, dove si calcolano circa 15 milioni di persone senza tetto e intere parti del paese da ricostruire.
Non abbiamo fatto in tempo a dimenticarci del disastro della piattaforma Deepwater Horizon che, al largo di Mumbai (India) il 9 agosto, affonda l'ennesima petroliera.
Durante una breve vacanza in alcune valli austriache ho potuto notare che i pochi giganteschi fuoristrada (o suv) avevano la targa italiana. Credo ci siano più suv a Reggio che in tutta l'Austria; eppure da noi al massimo superano i quindici centimetri del marciapiede (per parcheggiare meglio), oppure la rampetta per l'accesso dei portatori di handicap (sempre per parcheggiare meglio). Sembra ci sia una relazione inversamente proporzionale fra la dimensione dell'auto e quella del cervello.
Alcune settimane fa mi è capitato di prendere un aereo a distanza di venti anni dall'ultimo volo (mi piace viaggiare, ma preferisco il contatto con la terra).
Guardando dall'alto la mia amata pianura padana ho preso consapevolezza del disastro ambientale che in questi venti anni abbiamo creato, un territorio ricchissimo per l'agricoltura e per l'equilibrio ambientale devastato da una villettopoli continua; passando sulla Francia e sulla Spagna ho avuto la conferma della nostra incapacità (o mancanza di volontà) di gestire il territorio.
Chi verrà dopo di noi avrà materiale per ringraziarci, per fortuna nostra non ci saremo più.
”Agisci in modo che le conseguenze delle tue azioni siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla Terra” Hans Jonas
Buon rientro nella quotidianità a tutti

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